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Le canzoni napoletane che hanno conquistato il mondo

Le canzoni napoletane che hanno conquistato il mondo

Le origini delle canzoni Napoletane

Un conosciutissimo adagio partenopeo recita: 'Vedi Napoli e poi muori' e come non dargli ragione? Napoli al pari di Roma è una città eterna, meravigliosamente incastonata in uno dei più belli e pericolosi equilibri ambientali del mondo ha dato i natali alla 'vera musica' italiana, ispirando autori e compositori di ogni tempo. Capoluogo della Campania, Napoli, non è solo la città delle canzoni napoletane, ma è anche la città della musica italiana, quella che universalmente era riconosciuta come il centro produttivo della canzone popolare del nostro paese. In ogni parte del mondo, canzoni come: 'O sole mie', 'Mare chiare', 'Santa Lucia', 'Funiculì, funiculà', 'Maria, Marì', raccontano un pezzo della storia di Napoli, ma rappresentano anche tutta la Campania intera e la stessa Italia. Le canzoni popolari napoletane sono la 'storia musicale', il pregio artistico della nostra musica, di cui ogni italiano ne va fiero, e che il mondo ci invidia e ci brama. Come nascono le canzoni napoletane: La carica e la grinta artistica napoletana probabilmente sono insite nella popolazione partenopea ad antico, tuttavia lo sviluppo del patrimonio musicale napoletano ebbe luogo dal quattrocento, anno in cui il 'napoletano' diventa lingua ufficiale del Regno. Farse e ballate di tradizione orale furono accompagnate da musiche talvolta allegre e spregiudicate (per quei tempi), talvolta malinconiche e ispirate ai luoghi campani, alla famiglia e all'amore. Ben presto nel XVI secolo la musica napoletana si evolse con la 'villanella alla napoletana', che in breve traccio il solco del sentimento italiano-napoletano in tutta Europa. Con il seicento la villanella perse solidità lasciando il posto a qualcosa di rivoluzionario: 'le tarantelle'. Con questi primi ritmi pian, piano la musica napoletana s'introdusse dappertutto, fornendo gli accenti culturali per lo sviluppo di altre forme musicali locali a carattere regionale. Una delle prime canzoni tarantellate fu 'Lo guarracino', che narrava la storia di una lite tra diversi tipi di pesci nata da una vicenda d'amore. L'evoluzione della canzone classica napoletana: E' nell'ottocento che Napoli si propone al mondo quale centro culturale della canzone italiana, non solo della Campania o della stessa città partenopea. Le canzoni napoletane hanno in questi anni il massimo splendore, gli autori, non solo napoletani, ma anche tarantini, francesi, romani, si sbizzarrirono in una ricerca affannosa di testi (provenienti quasi tutti da scrittori o parolieri napoletani) con cui creare lo scheletro della nuova canzone italiana, appena nascente.Furono alcuni autori e parolieri come: - Luigi Denza; - Mario Costa; - Eduardo Di Capua; - Giovanni Capurro; - Salvatore Gambardella; - Libero Bovio; A dare lustro e autorevolezza compositiva e poetica alle melodiche canzoni napoletane. Si deve a loro il tributo più grande per l'opera compositiva che ha fatto conoscere l'Italia nel mondo.

Le canzoni più importanti del repertorio napoletano e qualche curiosità:

Elenchiamo in questa lista una piccola parte delle canzoni napoletane che compongono uno dei più importanti repertori musicali italiani: - Santa Lucia; - Funiculì funiculà; - Era de maggio; - Marechiare; - Serenata napulitana; - 'O sole mio; - 'O surdato 'nnammurato; - Reginella; - Dicitencello vuje; - Comme facette mammeta; - 'A frangesa; - Torna a Surriento; - I' te vurria vasà; - Core 'ngrato; - Luna Rossa; - Tu ca nun chiagne; -Tammuriata nera; Naturalmente la lista è molto lunga, pertanto sono state indicate alcune delle più note e delle più ascoltate non solo in Italia, ma anche all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, in cui la napoletanità musicale ha avuto un ruolo socialmente rilevante durante gli anni venti. Nerone volle esibirsi a Napoli: Che Napoli fosse la città della musica per eccellenza probabilmente questo era noto fin dai tempi antichi, infatti, anche il despota Nerone, il folle imperatore che incendio Roma, volle quivi esibirsi. Nerone, che amava cantare e comporre, si esibì in un tempio pagano dove erano officiati i riti priapici. Oggi quel luogo si chiama Madonna di Piedigrotta (in onore della Madonna che sostituì la divinità mitologica), ed è proprio nelle occasioni di festa in onore di questa Madonna che da questo luogo buona parte della musica napoletana fu lanciata e resa famosa in tutto il mondo. Il primo disco della musica italiana: Una curiosità che sembra giusto portare all'attenzione del lettore riguarda il primo disco inciso in Italia. Si deve sapere che a incidere il primo disco per grammofono a 78 giri della storia italiana fu Bernardo Cantalamessa, un noto cantautore e macchiettista napoletano. La canzone di debutto fu 'A risa (La risata), che divenne in seguito un grande successo, giunto fino ai nostri giorni e interpretata anche dal grande Aurelio Fierro. Quando la canzone fu incisa, era l'anno 1895, gli albori della musica italiana. La prima canzone della storia napoletana: Grazie alla ricerca di autorevoli esperti di etnomusicologia si è potuto stabilire che la prima canzone napoletana in assoluto (almeno riscontrabile per la datazione) 'Jesce sole', con un riscontro cronologico databile a circa 800 anni fa. Sembra che i napoletani abbiamo uno stretto legame con il sole, non è un caso che molte delle canzoni provenienti da questa terra lo vediamo come protagonista e portatore di buoni auspici. Ricordate quel testo che dice: 'Che bella cosa è na jurnat e sole' ? Si tratta della canzone 'O sole mio' molto probabilmente ispirata dall'immortale senso della luce, della vita e del chiarore che i napoletani portano nel cuore.

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