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Le più significative e folcloristiche feste campane

Le più significative e folcloristiche feste campane

Le più significative e folcloristiche feste patronali campane

Le feste in onore del santo patrono sono ricorrenze molto sentite in cui, molto spesso, ci si rifà ad antiche tradizioni dando all'evento un carattere decisamente folcloristico che attira migliaia di turisti. In particolare, vi è una regione, la Campania, in cui l'aspetto folcloristico delle feste patronali è più vivo che mai e, alcune di esse, si trasformano in celebrazioni quanto mai affascinanti, in cui il sacro e il profano sono indissolubilmente legati. Senza dubbio la più celebre tra le feste campane è la festa di San Gennaro, il patrono di Napoli e di tutta la Campania, che viene ricordato il 19 settembre, giorno in cui avviene il miracolo della liquefazione del sangue. Le celebrazioni religiose hanno inizio fin dal giorno precedente quando giungono in processione, dalle altre parrocchie, le lampade votive da accendere in onore del santo. Poi il giorno seguente, nel Duomo, l'arcivescovo presiede messe e orazioni che proseguono fino al momento in cui avviene la liquefazione che viene accolta con un grandissimo giubilo, non solo dai presenti, ma dall'intera popolazione. Il miracolo non avviene sempre con puntualità e il suo ritardo viene considerato un segno di grande sventura per tutta la città. Tra le feste patronali in Campania, una delle più caratteristiche è la festa della Madonna delle Galline che si tiene a Pagani, in provincia di Salerno. E' un vero tripudio di danze, suoni e colori e, naturalmente non mancano i volatili, visto che, secondo la tradizione, furono proprio le galline che razzolavano nei campi a far ritrovare una preziosa immagine lignea della Vergine. Era il XVI secolo e la tavoletta, collocata in chiesa, non tardò a compiere numerosi miracoli, tanto che già all'inizio del Seicento venne eretto un santuario dedicato alla Madonna delle Galline. Da allora, l'ottava domenica dopo la Pasqua, giorno in cui avvenne il ritrovamento e nei due giorni che la precedono, a Pagani si tengono solenni processioni in cui una statua della Vergine viene portata tra le vie del borgo, mentre attorno si svolgono tammurriate, allegre danze al suono di tamburelli e, dai balconi si lanciano coriandoli. Il percorso viene accompagnato da voli di colombi e i fedeli offrono alla Madonna galline e pavoni in segno di devozione. La festa dei Gigli a Nola (NA), che si tiene la domenica successiva al 22 giugno in occasione della ricorrenza del vescovo San Paolino, si propone di ricordare il suo ritorno in città, che avvenne nel 431. Un'incursione dei Vandali aveva visto il sant'uomo offrire tutti i suoi averi per salvare la popolazione, ma ciò gli comportò comunque una lunga prigionia e, quando finalmente egli fece ritorno, i nolani lo accolsero con grandi mazzi di gigli. Si ricorda quella giornata con una solenne processione con la statua del santo portata su di un piedistallo a forma di barca, mentre attorno si svolgono canti e balli, ma ciò che maggiormente colpisce sono i gigli: otto obelischi di legno alti 30 metri e decorati con fiori di cartapesta che vengono portati da paranze di 100 uomini.

Feste patronali campane al femminile

La festa di Sant'Anna a Ischia, invece, ha assunto un carattere più profano perché, oltre alle messe che si tengono il 26 luglio, ciò che calamita l'attenzione di ischitani e turisti è la sfilata in mare che si tiene davanti agli scogli di Ischia Ponte. Decine di grandi zattere, sulle quali sono riprodotte scene che richiamano le tradizioni isolane, si sfidano in una gara per aggiudicarsi il Palio di Sant'Anna e poi si riuniscono ai piedi del Castello Aragonese. Qui viene rivissuto il terribile attacco dei Saraceni che incendiarono il maniero e una fiammeggiante polvere rossa avvolge il castello, dopodiché non resta che assistere all'imponente spettacolo pirotecnico. Tra le feste campane, seppure non si tratti della ricorrenza del patrono del paese, si deve assolutamente menzionare la bizzarra manifestazione di Ruviano, in provincia di Caserta. Il giorno di San Martino, l'11 novembre, vi si tiene infatti la Festa dei Cornuti, un evento che ha un'origine piuttosto recente, ma che si lega comunque al santo di Tours. La tradizione vuole infatti che Martino sia protettore dei traditi e, in una delle sue agiografie è presente un episodio in cui il santo convinse un soldato, tradito dalla moglie, a perdonarla e a ricominciare la vita insieme. Pensando proprio a quel momento della vita di Martino, nel 1976, alcuni amici buontemponi, dopo aver fatto un largo consumo di vino, improvvisarono un corteo per le vie del paese addobbati di corna e di lumini. Da allora la processione dei cornuti è divenuta una manifestazione a cui partecipa con calore tutta la popolazione. In Campania la devozione nei confronti della Madonna è molto sentita e una particolare celebrazione lega la cittadina di Torre Annunziata alla sua patrona: la Madonna della Neve. La ricorrenza, per la Chiesa, cade il 5 agosto, per ricordare quel 5 agosto del XIV secolo quando, alcuni pescatori trovarono nelle loro reti una cassa contenente una statua lignea della Vergine con il Bambino, a cui fu attribuito il titolo di Madonna della Neve a ricordo di un miracolo avvenuto mille anni prima, quando nevicò il 5 di agosto. L'immagine sacra, molto venerata dal popolo, fu però protagonista di un altro miracolo, avvenuto in tempi più recenti, il 22 ottobre del 1822, quando una terribile eruzione del Vesuvio stava per travolgere l'abitato. La popolazione portò in processione la sacra immagine tra le vie cittadine, invase da ceneri e dense nubi di fumo, e l'eruzione cessò. Per ricordare quell'evento, oltre alle moltissime celebrazioni religiose, si tiene una manifestazione in mare dove, le barche dei pescatori fanno rivivere il prodigioso ritrovamento della statua e il miracolo della lava.

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