Le alici alla maruzzella sono una delle ricette più rappresentative della cucina campana di mare, amate da chi viaggia nel Cilento per scoprire sapori autentici e storie di mare. Questo piatto nasce dalla semplicità dei pescatori che, tornati dalla battuta in mare, utilizzavano alici freschissime, pangrattato, aglio e prezzemolo per creare una preparazione profumata, leggera e irresistibile.
Il termine “maruzzella” deriva dal napoletano maruzza, che significa lumachina di mare: un richiamo alla forma arrotolata delle alici disposte in teglia prima della cottura. È un piatto che unisce lingua e gastronomia, legato anche all’immaginario collettivo della canzone “Maruzzella” del 1954, simbolo di napoletanità e poesia.
Nella Costiera Cilentana, tra Pisciotta, Acciaroli e Marina di Camerota, le alici alla maruzzella rappresentano la tradizione mediterranea per eccellenza, con ingredienti poveri ma di altissima qualità.
Qui la Dieta Mediterranea, studiata dallo scienziato Ancel Keys e riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, incontra la cultura marinara locale.
Per chi ama la buona tavola, questo piatto è una tappa obbligata: un incontro tra mare, olio e pane, sapori che raccontano l’anima del Sud Italia e del suo modo di vivere semplice e genuino.
Le alici alla maruzzella sono un trionfo di pesce azzurro, un alimento fondamentale della Dieta Mediterranea grazie al suo contenuto di omega-3, sali minerali e proteine leggere. La preparazione tipica cilentana è semplice ma richiede cura nei dettagli e rispetto per la materia prima.
Ingredienti per 4 persone:
Procedimento tradizionale:
Il risultato è un piatto profumato e leggero, ideale come antipasto di mare o secondo piatto estivo.
Per un tocco in più, potete arricchire il pangrattato con scorza di limone grattugiata o origano cilentano.
Alcune osterie propongono una versione in tortiera, con strati di alici e pangrattato alternati, simile alle “alici in tortiera” napoletane.
Le Alici di Menaica, Presidio Slow Food, sono le più pregiate: pescate con la rete tradizionale “menaica” tra aprile e luglio, garantiscono una carne chiara e saporita, perfetta per questa ricetta.
Per conoscere il contesto culturale, è possibile visitare il Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi (Pollica), dove la tradizione gastronomica cilentana viene raccontata attraverso esperienze sensoriali e percorsi didattici.
Le alici alla maruzzella sono presenti in tutta la fascia costiera del Cilento, un’area incastonata tra il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e il Mar Tirreno. Nei borghi di Pisciotta, Marina di Camerota, Acciaroli, Palinuro e Pollica, ogni ristorante di pesce o trattoria tradizionale ne propone una versione personale, sempre nel rispetto delle origini.
A Pisciotta, patria della pesca menaica, è possibile assistere alla lavorazione tradizionale della rete e all’essiccazione manuale del pesce: un patrimonio vivente tutelato dal Parco Nazionale del Cilento. Nei mesi primaverili, quando la pesca è nel pieno, i ristoratori locali valorizzano la stagionalità del prodotto offrendo menu dedicati al pesce azzurro.
A Marina di Camerota e Acciaroli, località amate dai turisti per la loro autenticità, il piatto viene servito come antipasto caldo o secondo leggero, spesso accompagnato da vini bianchi campani come il Fiano del Cilento DOC o la Falanghina del Sannio.
Nella zona di Pollica–Pioppi, le alici alla maruzzella si intrecciano alla narrazione della Dieta Mediterranea: visitare il museo o partecipare ai laboratori di cucina permette di capire perché questo piatto sia un simbolo di equilibrio e benessere.
Chi vuole vivere un’esperienza completa può percorrere la Strada del Pesce Azzurro, un itinerario gastronomico che unisce piccoli porti, mercati del pesce e ristoranti tipici.
Anche Napoli e la Costiera Amalfitana offrono versioni reinterpretate, con l’aggiunta di formaggi locali o erbe aromatiche, ma lo spirito originario resta quello cilentano: pochi ingredienti, gusto puro e autenticità.
Le alici alla maruzzella raccontano il rapporto tra l’uomo e il mare, tra semplicità e cultura, diventando un piatto perfetto per chi cerca un’esperienza turistica ed enogastronomica autentica in Campania.
Il segreto delle alici alla maruzzella è la materia prima. Le alici devono essere freschissime, con occhi lucidi e carne compatta. È preferibile utilizzare quelle pescate nel Mar Tirreno, in particolare le Alici di Menaica, ma anche le alici del Golfo di Salerno garantiscono un ottimo risultato.
Per il pangrattato, scegliete pane cafone o pane di grano duro cilentano, tostato e macinato al momento: il sapore sarà più intenso e croccante. Il prezzemolo e l’olio extravergine d’oliva devono essere campani; tra le migliori etichette monovarietali, spiccano quelle ottenute da cultivar Rotondella o Salella.
Un buon abbinamento è con vini bianchi secchi, Fiano, Greco di Tufo o Pallagrello bianco, capaci di esaltare la sapidità del pesce. Anche una birra artigianale agrumata può accompagnare piacevolmente la degustazione.
Per una versione gourmet, alcuni chef propongono maruzzelle gratinate con crema di provola o una leggera emulsione di limone e erbe aromatiche. Chi preferisce la semplicità può aggiungere una spruzzata di limone e servirle su foglie di limone, come vuole la tradizione napoletana.
Le alici alla maruzzella rappresentano anche un simbolo di cucina sostenibile: l’utilizzo di pesce azzurro, economico e locale, rispetta l’ambiente e favorisce la pesca artigianale.
A casa, è possibile riprodurre il piatto seguendo la ricetta tradizionale, accompagnandolo con contorni di verdure di campo, friarielli ripassati o insalata di finocchi e arance.
In ogni sua versione, la maruzzella conserva un’identità precisa: mare, luce e memoria. È un piatto che parla di famiglia, di convivialità e di rispetto per il territorio, un piccolo capolavoro che riassume il cuore della cucina campana.