Nel tratto di costa che unisce Pozzuoli, Bacoli e il Lago Lucrino, il mare incontra le sorgenti sottomarine vulcaniche dei Campi Flegrei. Qui nasce uno dei prodotti più iconici della gastronomia campana: la cozza di Lucrino, un mitile dal gusto sapido e minerale, che racconta secoli di storia. Già in epoca romana, gli aristocratici di Baia e Cuma frequentavano queste acque, dove Sergio Orata inventò i primi vivai di ostriche e mitili. Oggi, tra antiche rovine sommerse e panorami costieri, questa tradizione rivive nei ristoranti e nei festival locali. Visitare il golfo flegreo significa scoprire una Campania meno affollata ma autentica, dove natura, vulcani e mare si fondono in un paesaggio unico e ricco di sapori.
Le Cozze di Lucrino devono la loro unicità al particolare microclima marino che caratterizza l’area flegrea. Le sorgenti termali sottomarine influenzano temperatura e salinità, creando un ambiente ideale per la mitilicoltura naturale, che non utilizza mangimi ma segue i cicli biologici dei mitili. Questa interazione fra mare e vulcano conferisce ai frutti un profilo sensoriale complesso: carne piena, sapidità decisa, note iodate e un finale leggermente amaro.
Le moderne aziende flegree praticano allevamento a basso impatto ambientale con sistema longline: una rete di corde sospese tra boe, dove i mitili crescono liberi seguendo le correnti. La Regione Campania tutela la filiera attraverso controlli sanitari e tracciabilità obbligatoria.
Ogni lotto venduto riporta un’etichetta che garantisce provenienza e sicurezza alimentare.
Dal Lago Lucrino al mare aperto di Capo Miseno, i mitilicoltori custodiscono un sapere antico: le rese non sono industriali, ma privilegiano qualità e sostenibilità. La cozza del golfo di Napoli è oggi un simbolo della biodiversità mediterranea, candidata a riconoscimenti DOP.
Chi visita la zona può osservare le fasi della raccolta, partecipare a degustazioni o alle giornate divulgative organizzate dai consorzi locali. È un modo autentico per conoscere da vicino il rapporto tra uomo e mare che da millenni caratterizza i Campi Flegrei.
La cucina partenopea ha eletto la cozza a protagonista di piatti semplici ma profondamente identitari. Gli spaghetti alle cozze di Lucrino sono un classico intramontabile, perfetto per esaltare la purezza del mitilo senza coprirne l’aroma. Si parte con cozze freschissime, ben pulite e aperte a fuoco vivo: il loro liquido di cottura, filtrato con cura, diventa la base della salsa.
In padella, olio extravergine, aglio e vino bianco creano l’emulsione; i pomodorini (facoltativi) aggiungono dolcezza. La pasta, mantecata nel fondo di cozze, assorbe il gusto del mare in un equilibrio tra sapidità e freschezza. Una grattugiata di scorza di limone finale e un filo d’olio crudo completano l’esperienza.
Le varianti sono molte: in bianco, per una resa più marina; o nella celebre impepata di cozze, simbolo delle tavolate napoletane estive. Ancora più tradizionale è la zuppa di cozze del Giovedì Santo, piatto rituale che unisce fede e mare.
Per chi vuole riprodurla a casa, la regola è una: acquistare solo cozze etichettate e vive, da centri di depurazione autorizzati. Una cottura rapida, ma completa, assicura gusto e sicurezza.
La cozza flegrea, ricca di proteine e sali minerali, è anche un alimento sostenibile: filtra naturalmente l’acqua marina, migliorandone la qualità senza necessità di mangimi o antibiotici. Un vero gioiello del mare campano.
Visitare Bacoli o Pozzuoli significa vivere un viaggio tra archeologia sommersa e gastronomia di mare. Dal Porto di Baia, partono battelli con fondo trasparente e tour di snorkeling nel Parco Archeologico Sommerso di Baia: mosaici, colonne e statue appaiono sotto la superficie del mare, in uno scenario unico al mondo.
Dopo l’escursione, ci si può fermare in trattoria per assaggiare spaghetti alle cozze di Lucrino o l’impepata vista golfo. Durante l’estate, la città di Bacoli ospita il Mytilus Fest, una festa popolare dedicata alla cozza flegrea, con degustazioni, incontri con produttori e musica dal vivo. Al momento in attesa del calendario 2025/2026.
Per chi ama il vino, l’abbinamento perfetto è una Falanghina dei Campi Flegrei DOC, bianco minerale che esalta la sapidità del mitilo.
Completano l’esperienza una passeggiata intorno al Lago Lucrino e al Monte Nuovo, o la visita al Parco Archeologico dei Campi Flegrei, che riunisce i siti di Cuma, Baia e Miseno.
Il turismo enogastronomico flegreo unisce natura, storia e gusto: una dimensione autentica della Campania vulcanica, da vivere tutto l’anno, tra vapori termali, tramonti sul mare e piatti che sanno di mare e memoria.