A 40 metri di profondità sotto il centro storico di Napoli si nasconde una città parallela, un labirinto di cunicoli di tufo, acquedotti greco-romani e rifugi della guerra che raccontano duemila anni di storia. La Napoli Sotterranea by Night è un’esperienza che unisce archeologia, leggenda e suggestione, ideale per chi vuole vivere un lato autentico e misterioso della Campania.
Scendere di notte tra le volte illuminate dalle torce significa entrare in contatto con l’anima più antica di Napoli: quella che ha visto passare i Greci, i Romani, i Borbone e le famiglie che durante la guerra cercavano rifugio dalle bombe. Tra i simboli scolpiti nel tufo e i racconti delle guide, il percorso diventa un viaggio sensoriale nella memoria collettiva della città, dove ogni eco sembra portare con sé una storia.
Il mondo sotterraneo di Napoli nasce più di duemila anni fa, quando i Greci iniziarono a scavare il tufo giallo di Neapolis per costruire templi e mura. I Romani, successivamente, trasformarono quelle cavità in un acquedotto ingegnoso collegato alle sorgenti del Serino, portando l’acqua fino alle fontane e alle case patrizie. Con il passare dei secoli, le gallerie furono ampliate, diventando cisterne, vie di fuga e magazzini.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i bombardamenti devastavano la città, i napoletani trovarono rifugio in questi cunicoli. Si stima che oltre 40.000 persone abbiano dormito qui sotto, tra letti improvvisati e preghiere incise nel tufo. Oggi quei segni sono ancora visibili lungo il percorso ufficiale della Napoli Sotterranea, dove è stato allestito anche un piccolo Museo della Guerra.
Camminare nei rifugi antiaerei, nelle sale coperte di fuliggine e scritte, significa rivivere la resilienza di un popolo che ha saputo rinascere dal buio. A ogni passo la storia si intreccia con la leggenda, in un equilibrio perfetto tra realtà e immaginazione.
Chi visita la Napoli Sotterranea di notte scopre anche la Galleria Borbonica, un tunnel segreto voluto nel XIX secolo dal re Ferdinando II per collegare il Palazzo Reale con le caserme. Oggi la Galleria Borbonica è uno dei tratti più spettacolari del percorso: ospita auto e moto d’epoca, resti di un ospedale militare e graffiti originali della guerra. È un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, un museo a cielo — o meglio, sottoterra — aperto.
Ma la Napoli sotterranea non è fatta solo di pietra e memoria. È un regno popolato da spiriti, superstizioni e leggende. Il più famoso è ’o Munaciello, il “piccolo monaco” del folklore partenopeo: un essere dispettoso, vestito di scuro, che secondo la tradizione porta fortuna a chi lo rispetta e dispetti a chi lo provoca.
La leggenda trova radici reali nei pozzari, piccoli uomini che in epoca antica si occupavano della manutenzione dei pozzi e dell’acquedotto sotterraneo. Di notte, risalivano nelle case attraverso botole segrete, apparendo all’improvviso nelle stanze. Da qui nacque il mito del Munaciello come ladro invisibile o amante misterioso.
Durante il tour by night le guide raccontano questi episodi tra aneddoti e simbologie religiose. Sulle pareti di tufo si notano ancora incisioni e croci, segni apotropaici lasciati per proteggersi dal male.
Anche altre figure popolano il sottosuolo: come Bianca, lo spirito femminile legato a Palazzo Spinelli in via dei Tribunali, o le ombre dei rifugiati che alcuni giurano di percepire nei corridoi più bui.
Molti tour serali includono momenti di storytelling teatrale, con luci soffuse e musiche che rendono l’atmosfera quasi onirica. È un modo per scoprire come Napoli riesca a trasformare la paura in racconto, la superstizione in arte, la storia in esperienza emozionale.
Visitare la Napoli Sotterranea by Night significa entrare in un sito storico fragile ma vivo. L’accesso è consentito solo con guide autorizzate e prenotazione obbligatoria tramite il portale ufficiale booking.napolisotterranea.org. I tour standard durano 60–90 minuti e prevedono la discesa di oltre cento scalini fino a raggiungere la profondità massima di 40 metri.
Le visite serali sono spesso arricchite da aperitivi sotterranei, performance musicali o racconti teatrali.
L’ambiente resta fresco tutto l’anno: è consigliato indossare scarpe chiuse antiscivolo e una giacca leggera, anche in estate. Alcuni tratti più stretti o parzialmente allagati sono facoltativi e possono essere evitati da chi soffre di claustrofobia.
Una parte del percorso, in particolare la Galleria Borbonica, è accessibile anche a persone con mobilità ridotta. Le guide forniscono torce e spiegazioni bilingue in italiano e inglese, con un tono sempre rispettoso e coinvolgente.
È importante ricordare che questi ambienti sono luoghi della memoria: durante la guerra migliaia di famiglie vissero qui, lasciando nomi e preghiere incisi nella roccia. Per questo è vietato toccare o graffiare le pareti e non si devono lasciare rifiuti.
Concludere la visita in silenzio, magari fermandosi un istante a osservare una scritta del 1943 o un disegno di bambino, significa rendere omaggio alla storia viva di Napoli: una città che resiste, sopra e sotto la superficie.