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Streghe e janare a Benevento: leggende e percorsi

Benevento, la città delle streghe tra mito e suggestioni popolari

Benevento, nel cuore del Sannio campano, è conosciuta da secoli come la “città delle streghe”. Le sue leggende affondano le radici in un immaginario che intreccia antichi culti longobardi, tradizioni popolari e racconti cristiani. Protagoniste assolute sono le janare, figure misteriose che incarnano la fusione tra mito e memoria collettiva. Attorno a esse si sviluppano storie di sabba sotto il celebre Noce di Benevento, di voli notturni e di unguenti magici. Oggi, quelle narrazioni non appartengono solo al passato: rivivono in musei tematici, in eventi popolari e in itinerari turistici che conducono i visitatori alla scoperta di borghi suggestivi come San Lupo o lungo le rive del fiume Sabato. Un viaggio a Benevento diventa quindi occasione per esplorare un patrimonio culturale unico in Italia, dove la dimensione storica si mescola al fascino dell’invisibile, regalando esperienze capaci di emozionare viaggiatori di ogni età.

Origini del mito: il Noce di Benevento e la nascita delle janare

Il mito del Noce di Benevento è alla base di una delle tradizioni più affascinanti della Campania. Secondo fonti seicentesche, qui si sarebbero svolti i raduni notturni delle streghe, che danzavano in cerchio attorno a un grande albero sulle rive del fiume Sabato. Lo storico Pietro Piperno, nel XVII secolo, descrisse come i Longobardi avessero introdotto in città un rito in onore di una divinità nordica, appendendo pelli di capro al tronco del noce. Col tempo, la popolazione locale interpretò quei riti come pratiche stregonesche, alimentando il mito che ancora oggi avvolge la città.

Il cristianesimo reagì a questo immaginario: la leggenda narra che San Barbato, vescovo di Benevento, ordinò l’abbattimento del “noce maledetto”, trasformandolo in simbolo di redenzione. Da quel momento, Benevento si consolidò come punto di riferimento per l’immaginario stregonesco italiano.

Le janare – termine la cui etimologia è discussa – potrebbero derivare dal latino ianua (“porta”), alludendo alla credenza che potessero entrare nelle case passando dalle fessure delle porte, oppure da dianara, collegandole al culto di Diana, dea romana della caccia e della luna. Secondo la tradizione, di giorno erano donne comuni, mentre di notte, ungendosi con pomate a base di erbe e grassi animali, volavano “sopra acqua e sopra vento” verso il noce.

Queste storie, tramandate oralmente e poi fissate in cronache e processi, trasformarono Benevento nella capitale simbolica della magia popolare italiana. Le fonti inquisitoriali del XV secolo, come il processo a Matteuccia da Todi, citano esplicitamente il volo al noce beneventano, rendendo la città il centro di un mito che ha attraversato secoli di letteratura, arte e tradizione orale.

San Lupo, il Ponte delle Janare e gli itinerari tra natura e mistero

Il mito non rimane confinato al centro urbano di Benevento, ma si estende al territorio circostante. Un luogo particolarmente suggestivo è il borgo di San Lupo, nell’Alto Sannio, che custodisce il celebre Ponte delle Janare. Questo ponte in pietra ad arcata unica, immerso in un vallone selvaggio, è circondato da leggende di apparizioni notturne e incontri con spiriti misteriosi. Secondo la tradizione, le janare erano costrette a contare uno a uno i fili delle scope o i chicchi di sale lasciati sui davanzali, restando intrappolate fino all’alba: un dettaglio che rivela l’aspetto apotropaico di molte usanze contadine.

San Lupo è oggi una meta ideale per chi cerca escursioni naturalistiche con un forte valore simbolico. I sentieri che conducono al ponte offrono scorci panoramici di grande suggestione, perfetti per gli appassionati di fotografia e di trekking leggero. Questo itinerario permette di immergersi in un paesaggio roccioso e selvaggio, punteggiato da torrenti e boschi, che amplificano la percezione di trovarsi in un luogo sospeso tra mito e realtà.

Oltre a San Lupo, altre località del Sannio conservano tracce di queste narrazioni. I toponimi stessi – come il Torrente delle Janare – testimoniano quanto profondamente il folklore abbia modellato l’immaginario collettivo. Visitare questi luoghi significa anche comprendere come il mito abbia avuto un ruolo sociale: racconti di paura, riti di protezione e storie tramandate nelle veglie serali hanno contribuito a rafforzare la coesione delle comunità rurali.

Esperienze oggi: musei, eventi e consigli pratici per la visita

Oggi Benevento valorizza questo patrimonio attraverso iniziative culturali ed esperienziali. Cuore dell’offerta è JANUA – Museo delle Streghe di Benevento, ospitato a Palazzo Paolo V: qui installazioni multimediali, oggetti rituali e pannelli interattivi raccontano le leggende delle janare e il loro intreccio con la storia longobarda e cristiana della città. Il museo propone anche laboratori didattici per famiglie e scuole, rendendo la visita accessibile a tutte le età.

Durante l’anno, la città ospita eventi come “La Notte delle Streghe”: spettacoli teatrali, performance itineranti e visite guidate in notturna che uniscono suggestione e valorizzazione turistica. In attesa del calendario 2025/2026.

Accanto agli itinerari legati al mito, Benevento offre un patrimonio storico-artistico di rilievo: dalla chiesa di Santa Sofia, Patrimonio UNESCO, al Museo del Sannio, dall’Arco di Traiano al Teatro Romano e all’Hortus Conclusus. Non può mancare una sosta dedicata al celebre Liquore Strega, prodotto simbolo della città che collega la tradizione erboristica al mito delle janare.

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