• Via A. Costa 2, Porto San Giorgio (FM)
 

Tammurriata e Canto a Figliola in Campania

Campania, terra di fede e ritmo: dove la musica incontra la devozione

Immaginate un suono che nasce dalla terra e vibra fino al cielo, un battito antico che unisce danza, preghiera e identità popolare. In Campania, la tammurriata e il canto a figliola sono molto più che tradizioni folkloristiche: sono riti di devozione e manifestazioni di fede che scandiscono la vita dei pellegrinaggi mariani, da aprile a settembre. Queste forme espressive raccontano l’anima più autentica della regione, quella che non si mostra nei circuiti turistici classici ma si rivela nei cortili di Pagani, nei santuari vesuviani e nelle feste patronali che accendono l’estate campana.   
Tra le tappe imperdibili di questo viaggio mistico ci sono la Festa della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia, la Madonna delle Galline a Pagani e la Juta a Montevergine a Mercogliano, luoghi dove il tempo sembra fermarsi e la musica diventa un linguaggio sacro. 
Partecipare a questi eventi significa entrare nel cuore di una cultura millenaria, dove suono, corpo e spiritualità si fondono in una straordinaria celebrazione collettiva della vita.

La Tammurriata: danza e preghiera sul ritmo del tamburo campano

La tammurriata è il simbolo vivente della tradizione popolare campana, una danza che unisce gesto e fede, corpo e anima. Il suo nome deriva dalla tammorra, un grande tamburo a cornice ricoperto di pelle di capra, suonato con tecnica raffinata dai tammorrari, custodi di un sapere tramandato oralmente. Questo strumento, insieme alle castagnette e alle voci dei cantori, genera un ritmo ipnotico e ancestrale, un vero battito del Sud.

Nell’Agro Nocerino-Sarnese e nell’area vesuviana, la tammurriata è molto più che uno spettacolo: è un rito collettivo che esplode durante le feste mariane. La danza si svolge in cerchi chiamati rota, dove due ballerini dialogano senza mai toccarsi. L’uomo mostra la sua forza e devozione; la donna risponde con grazia e spiritualità. Questo scambio è una metafora della comunione tra umano e divino, tra passione e preghiera.

Le tammurriate si moltiplicano durante le grandi feste religiose. La più celebre è quella in onore della Madonna dell’Arco, che si celebra il Lunedì in Albis (21 aprile 2025) nel santuario di Sant’Anastasia (NA). Qui, i fujenti, vestiti di bianco e rosso, compiono il loro pellegrinaggio a piedi nudi, cantando e battendo le mani al ritmo della tammorra per sciogliere un voto.

Un’altra tappa imperdibile è Pagani (SA), dove, nella Festa della Madonna delle Galline (27 aprile 2025), la tammurriata invade i cortili privati addobbati con i toselli, altari votivi decorati con nastri e immagini sacre. Ogni casa diventa un piccolo santuario, ogni cortile una festa di suoni, profumi e colori.

Ballare la tammurriata significa immergersi in un linguaggio che travalica le parole: è una preghiera in movimento, un atto d’amore verso la Madonna e la propria terra. Per questo la danza continua a vivere, rinnovandosi a ogni generazione come simbolo di identità campana e resilienza culturale.

Il Canto a Figliola: la voce dell’anima tra fede e tradizione

Accanto al suono della tammorra, la Campania conserva un’altra eredità spirituale di grande valore: il canto a figliola. Si tratta di una litania polivocale dedicata alla Vergine Maria, eseguita da gruppi spontanei di devoti durante i pellegrinaggi e le feste religiose. È una forma di canto comunitario, dove le voci si intrecciano in una tensione emotiva che sfiora la trance mistica.

Il canto si struttura in due parti: la Voce ‘e ‘ncoppa, solista che “chiama” la melodia, e la Voce ‘e sotta, il coro che risponde con forza. Insieme creano un suono denso e struggente, capace di raccontare la Passione di Cristo, i dolori della Madonna e le storie dei santi popolari. È un “vangelo cantato” che si rinnova di generazione in generazione.

La tradizione è fortemente legata alla Festa della Madonna delle Galline, dove le paranze di cantori si fermano davanti ai toselli per offrire il loro canto in segno di gratitudine. Ogni strofa è un dialogo tra il fedele e la Vergine, un momento di comunione collettiva.

Il canto a figliola è anche un potente strumento identitario: attraverso il dialetto antico e la coralità, custodisce la memoria del popolo campano, unendo le comunità di Pagani, Sarno, Nocera e dei paesi vesuviani. Non è solo un repertorio musicale, ma un atto di fede vivente, capace di emozionare chi ascolta e di trasmettere una spiritualità tangibile, fatta di voce, lacrime e speranza.

Oggi, molti giovani musicisti campani stanno recuperando e reinterpretando questo patrimonio nelle rassegne di musica popolare e nei festival dedicati alle danze tradizionali del Sud, dimostrando che la cultura popolare può essere moderna, inclusiva e universale.

Itinerario del sacro: pellegrinaggi e feste mariane da aprile a settembre

Seguire il ritmo delle tammorre è un modo autentico per conoscere la Campania da una prospettiva diversa. Il calendario della devozione popolare si apre con la Festa della Madonna dell’Arco e prosegue con la Madonna delle Galline, per poi toccare altri luoghi di culto che intrecciano musica, fede e natura.

Tra le tappe principali c’è la Juta a Montevergine, un pellegrinaggio che si svolge a settembre a Mercogliano (AV). Migliaia di devoti salgono al santuario dedicato alla Madonna Nera cantando e ballando, in un clima di profonda spiritualità. Questo evento, legato anche alla comunità LGBTQ+, è un simbolo di accoglienza e inclusione religiosa.

Altre feste importanti sono la Madonna dell’Avvocata, celebrata il lunedì dopo Pentecoste (9 giugno 2025) sui monti di Maiori, e la Madonna di Materdomini a Nocera Superiore, che chiude il ciclo estivo a metà agosto.

Partecipare a questi eventi significa scoprire una Campania autentica, dove la spiritualità popolare si intreccia con l’ospitalità, la gastronomia e la musica. Tra un canto e una tammurriata, il viaggiatore si ritrova immerso in una comunità viva, pronta ad accoglierlo con un bicchiere di vino, un piatto di pasta e il sorriso di chi crede ancora nella forza della tradizione.

Per un itinerario completo, è possibile consultare i portali ufficiali dei Comuni e delle Pro Loco campane, che ogni anno pubblicano il calendario aggiornato dei pellegrinaggi mariani e delle feste popolari.

Vuoi ricevere le offerte?