Il Fiordo di Furore, in Campania, è una delle immagini più iconiche della Costiera Amalfitana: un piccolo gioiello naturale incastonato tra pareti rocciose che custodisce una spiaggia libera tra le più fotografate d’Italia. Qui, il mare assume sfumature che variano dal verde smeraldo al blu intenso, mentre dall’alto si staglia il celebre ponte ad arco che collega le due pareti della gola. Questo scenario, reso celebre da cartoline e social network, attira ogni anno viaggiatori da tutto il mondo. Visitare il Fiordo non significa solo scattare una foto spettacolare, ma vivere un’esperienza autentica: un luogo dove natura, storia e tradizione si intrecciano. Non ci sono stabilimenti balneari o grandi spazi, ma proprio questa semplicità ne aumenta il fascino. Inserirlo in un itinerario tra Amalfi, Praiano e Positano è un’occasione unica per scoprire la Campania più autentica.
Raggiungere il Fiordo di Furore è già di per sé un’avventura. La SS163 Amalfitana è spettacolare ma impegnativa: curve strette, panorami mozzafiato e traffico intenso nei mesi estivi. L’opzione più comoda è il bus SITA Sud (linea Amalfi–Positano–Sorrento), che ferma in prossimità del ponte: basta scendere e affrontare la scalinata per raggiungere la spiaggia. I bus eliminano lo stress del parcheggio e permettono di spostarsi facilmente tra borghi vicini come Amalfi, Conca dei Marini e Praiano, ma nelle ore di punta possono risultare affollati.
Chi preferisce l’auto deve mettere in conto pochi parcheggi disponibili e controlli rigorosi. Nei periodi di maggiore afflusso possono essere introdotte restrizioni alla circolazione come le targhe alterne: per il 2025 sono state annunciate con ordinanza del Distretto Turistico Costa d’Amalfi. In alternativa si può lasciare l’auto a Praiano o Conca dei Marini, in garage privati, e proseguire con bus o a piedi.
Arrivare dal mare resta l’opzione più suggestiva: molte escursioni in barca lungo la costa includono il passaggio davanti al fiordo. Lo sbarco diretto in spiaggia, però, non è sempre consentito: dipende da ordinanze della Guardia Costiera, dalle condizioni meteo e dalla scelta dello skipper. I tour organizzati sono ideali per chi vuole unire snorkeling, visita ad Amalfi e Positano e sosta fotografica al fiordo.
In sintesi: bus per praticità, auto per libertà ma con limiti, barca per panorama mozzafiato. La scelta dipende dal periodo, dal budget e dal livello di comfort desiderato.
Dal ponte parte una scalinata di circa 200 gradini, scavata nella roccia. La discesa richiede 10–15 minuti, la risalita un po’ più di fatica: meglio attrezzarsi con scarpe comode e acqua. La spiaggia, libera e senza stabilimenti, misura appena 25 metri di fronte mare. Ciò significa che in estate si riempie velocemente: conviene arrivare al mattino presto o nel tardo pomeriggio.
Non esistono lidi autorizzati: lettini e ombrelloni abusivi sono stati più volte rimossi dalle autorità. È quindi fondamentale portare telo, acqua e snack. L’uso pubblico dell’arenile è garantito, ma le regole vanno rispettate: niente rifiuti, niente attrezzature abusive e attenzione ai cartelli di divieto.
Il fiordo è soggetto a chiusure temporanee. Nel 2025, ad esempio, l’accesso è stato interdetto il 9 agosto per un evento locale e dal 22 settembre al 9 ottobre per riprese cinematografiche. In passato, ordinanze hanno bloccato l’area per incendi e caduta massi. La riapertura è sempre comunicata tramite Comune di Furore e Capitaneria di Porto. Per il 2026 non ci sono ancora comunicazioni: è consigliato verificare poco prima della partenza.
Un consiglio pratico: l’orientamento della gola crea ombre prolungate fuori dalle ore centrali, quindi conviene portare un indumento leggero anche d’estate. La conformazione naturale garantisce mare quasi sempre calmo e trasparente, perfetto per un bagno rilassante.
Il Fiordo di Furore è spesso più un luogo da fotografare che una spiaggia dove trascorrere un’intera giornata. Se lo trovi affollato o chiuso, ci sono molte alternative vicine.
Per chi ama il trekking, il Sentiero degli Dei regala viste mozzafiato sulla Costiera e può essere abbinato al fiordo come sosta marina. Da non perdere anche l’Ecomuseo del Fiordo di Furore, che racconta la storia dei mulini e degli opifici locali, e i murales che decorano il borgo.
Il periodo migliore per visitare il fiordo è la bassa stagione (aprile–maggio, settembre–ottobre): meno affollamento, luce stupenda e clima piacevole. In estate meglio puntare sulle prime ore del mattino o dopo le 16:30.